Roberto Goyeneche
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Nel 1952, Roberto Goyeneche venne chiamato da Horacio Salgán, condividendo il ruolo di cantante con Angel Diaz. I pezzi "Alma de loca", "Yo soy el mismo" e "Un momento" furono registrati con l’Orchestra del Salgán, riscuotendo un discreto successo. Nel 1956 Roberto raggiunse l’Orchestra del grande Anibal Troilo di cui era sincero ammiratore. Lo stile di Goyeneche si arricchì ulteriormente grazie all’esperienza artistica maturata al fianco di Troilo, "El Bandoneón de Buenos Aires", uno dei più grandi musicisti di tango del tempo. Furono 26 le canzoni registrate con questa Orchestra. La carriera del "Polaco" continuò poi al fianco di altri celebri maestri di tango quali Armando Pontier, Raúl Garello e altri ancora. Nel 1963, Goyeneche decise di cimentarsi in una nuova sfida iniziando una carriera da solista. La sua voce, maturando con l'età, entrò ancor più nei cuori del pubblico che lo assurse a vero e proprio "mito vivente" del tango. Il suo repertorio fu molto vario: passò dai tanghi classici a quelli più moderni. Interpretò brani "storici" tra cui i pezzi di Carlos Gardel.
Memorabile, nel 1969, l’interpretazione audace e coraggiosa di "Balada para un loco", un brano controverso scritto da Horacio Ferrer e Astor Piazzolla. Ritornando ai tanghi classici, la particolarità di Goyeneche fu proprio quella di reinterpretarli così bene da assumerne, nel ricordo della collettività, la paternità. "La ultima curda" di Edmundo Rivero, "Gricel" di Francisco Fiorentino, "Naranjo en flor" di Floreal Ruiz, tanto per fare alcuni esempi, furono considerati pezzi originali di Goyeneche mentre erano, nella loro interpretazione originale, di altri. Roberto, da solista, incise altri due album con l’amico Troilo: i titoli furono una sorta di omaggio al suo soprannome, "El Polaco y yo" e "Te acordás Polaco?" (1971). Collaborò poi con il quintetto di Astor Piazzolla nel 1982 e sempre in quegli anni apparve come ospite speciale nelle pellicole cinematografiche "El exilio de Gardel" e "Sur", entrambi diretti da Fernando Solanas. Goyeneche fu considerato il più grande cantante vivente di tango persino negli anni ’90 con una fama e un riscontro di pubblico simile a quelli di Carlos Gardel. Morì il 26 agosto del 1994. Nel quartiere Saavedra di Buenos Aires gli fu intitolato un viale. Il minimo degli onori per uno dei più grandi interpreti del tango argentino.

Articolo a cura di Andrea Contorni R.
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